Qual è il tuo background? Dopo aver conseguito il diploma tecnico-commerciale, ho iniziato a frequentare un corso di laurea in Economia e Commercio, lavorando nel frattempo come agente. Fin dal primo momento l’attività di consulenza mi ha stimolato e mi ha dato una spinta diversa nella vita. Proprio per questo, ho deciso di mettere da parte la carriera universitaria per dedicarmi a pieno al lavoro – pur continuando a studiare e a leggere libri di economia, per i quali ho una gran passione. A fine 2016 c’è stato l’incontro con Connecto, che mi ha poi permesso di capire il mio potenziale di crescita.
Perché hai scelto di lavorare in Connecto? Mi è apparsa subito come una realtà diversa rispetto a quelle per cui avevo lavorato e all’inizio l’aspetto che ha fatto la differenza è stata la sensazione di familiarità. I lunghi e piacevoli discorsi con Giovanni tra filosofie di vita e filosofie di mercato, le giornate di formazione con Marco, il senso di responsabilità trasmesso da Andrea mi hanno fatto sentire nel posto giusto. Poi, col passare del tempo, un altro fattore determinante è stata la voglia di crescere tutti insieme e allo stesso tempo di dare a ciascuno lo spazio e la possibilità di crearsi il proprio successo, piccolo o grande che sia. Questo, per quanto mi riguarda, mi ha permesso di crescere in modo continuo e di acquisire conoscenze che mi hanno portato a intraprendere la carriera di manager, per poi prendere in mano Dipartimento di Telecomunicazioni.
Cosa fai in Connecto? Sono direttore vendite del Dipartimento Telco. Il mio compito consiste nel gestire la rete di agenti, aggiornare le loro conoscenze sulle repentine evoluzioni del settore, rapportarmi con i fornitori e stringere nuovi accordi di collaborazione, oltre che monitorare il lavoro del Back Office Telco e la reportistica della mia Business Unit. Tra tutte queste attività (e responsabilità), ogni tanto, riesco ancora a trovare tempo da dedicare alla consulenza, quindi sia ai Clienti che seguo da tempo sia ai nuovi Clienti.
Cosa ti piace di più del tuo lavoro? In assoluto l’aspetto ‘frizzantino’ che caratterizza l’attività commerciale, che mi spinge ogni giorno a puntare più in alto. Un altro aspetto che mi dà molte soddisfazioni è vedere le risorse crescere di giorno in giorno e maturare nuove competenze. Infine, le telco prevedono un livello di tecnicismo e una miriade di possibilità di configurazioni tale da stimolarmi sempre a cercare e trovare la soluzione giusta per risolvere le problematiche riscontrate dai Clienti – una parte del mio lavoro che si sposa molto bene con il mio modo di essere estremamente schematico e sistemico.
Un aggettivo positivo e uno negativo per descriverti. Sono una persona molto precisa e schematica: questo è il mio miglior pregio, ma anche il mio peggior difetto.
Dimmi una cosa che proprio non sopporti. L’ipocrisia e il disordine.
Il tuo passatempo preferito? Tutte le attività legate alla montagna e al mare, specialmente le immersioni subacquee. Ma anche andare in moto.
Il libro che hai amato di più? ‘MAUS’ di Art Spiegelman.
Il tuo musicista/ canzone preferito? ‘Imagine’ di John Lennon.
Se potessi rinascere, in quale epoca vorresti vivere e con quale ruolo? Negli anni Cinquanta, un periodo di sviluppo frenetico ma durante il quale si viveva con una filosofia di vita più semplice.
Nell’epoca attuale quale personaggio vorresti incontrare? Elon Musk.
Quale superpotere vorresti avere? Il teletrasporto.
Qual è il tuo sogno nel cassetto? Passare sei mesi all’anno girando il mondo e vedere gli spettacoli della natura terrestre e subacquea.
Qual è il tuo motto della vita? ‘Ndemo vanti che indrio ghe ne ze tanti’ – detto Veneto, che tradotto vuol dire ‘Andiamo avanti che indietro ce ne sono tanti’. Il significato è quello di non adeguarsi alla massa e di non aspettare che i risultati arrivino, ma lottare senza tregua per raggiungerli.
